Poi la vita ti fa assaporare quanto variegato sia il gusto della parola: VERITA'. E si cominciano ad apprezzare anche livelli di luminosità diversi.
La prima parola che mi viene in mente è insicurezza. Quasi che le posizioni vigorose potessero soprattutto dare forza a me stesso.
La seconda parola è inesperienza. Direi l'inesperienza di chi pensa che bisogna per forza avere le idee chiare su tutto.
Ripenso a tante situazioni del mio passato, e sorrido rivedendomi intento a condurre piccole e grandi crociate. Sorrido perchè ho sempre cercato di essere animato da generosità di spirito.
Solo dopo ho imparato, che una delle cose più gustose è che 'la vita è un po' più forte del tuo dirle grazie no', come direbbe Ligabue.
Così si impara ad adorare quel 'mai', quella saggia capacità di farsi fregare ancora una volta dalla vita, quella voglia di dire 'non ho tutto sotto controllo'.
Sarà quella sorpresa ad insegnarti che, la prossima volta, la rigidità ti farà solo perdere tempo. Che, come mi ha fatto conoscere Delfo, la via migliore per 'sentire' qualcosa è passarci attraverso ('The best way out is always through' Robert Frost).
Guarda a caso, cala il tasso di talebanismo e cala anche quello di giudizio. Altra modalità di cui facevo largo uso per dire 'lui è diverso da me'. Cosicchè, definendo quella diversità, potesse calare la mia paura di poter incorrere in quella situazione.
Oggi faccio mia l'espressione che ho sentito più volte da Susanna 'prendere forma'. Accorgendomi che non posso escludere alcunchè rispetto a come sarà domani quella forma.
Non so neanche se sarà in effetti decisa da me. Probabilmente sarà frutto della speranza che sia un pezzo del puzzle della felicità. Ecco forse l'unica cosa che ha senso: continuare a cercare pezzi di quel puzzle infinito.
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