Stavolta, però, esplorando un versante nuovo - partendo da San Giorgio - e con Maddalena come guida d'eccezione.
Parcheggiamo l'auto tra schiere di sciatori e montanari domenicali, e ci attrezziamo per affrontare il percorso innevato.
L'inizio non era stato dei migliori, avendo dovuto cercare aiuto per un fastidioso mal di denti, presso la farmacia di Velo Veronese. Ma il sole meraviglioso, e la stupenda giornata che faceva presagire, non potevano che incoraggiare ad andare avanti.
Partiamo dalla strada sterrata che sale a fianco dell'Albergo Vallon, ormai abbandonato ma ricordo di una settimana bianca da bambino. Sembra di camminare in Via Mazzini a Verona, ma - in fondo - è bello vedere famiglie scegliere la montagna e non lo shopping.La strada verso il Passo porta anche a Malga Malera di Sotto, ottimo punto di appoggio per chi non intende passare la giornata sulle piste da sci, ma sgranchirsi le gambe.
Fin da subito il panorama ci ricompensa. La vista verso la pianura è meravigliosa, abbellita dal mare di nuvole che lascia solo immaginare, a chi sta a valle, il gioco di luci e colori a queste altezze.
Dopo il bivio verso la Malga, la strada diventa meno battuta. Se si commette anche l'errore di perdersi in chiacchere, è facile sbagliare strada ed essere costretti a risalire il versante per pendenze tutt'altro che dolci. Ma ogni cosa ha un senso, in questo caso la vista di orizzonti meravigliosi.
Arrivati a Passo Malera, si scende in mezzo alla neve. La prima parte del sentiero è in ombra, e scivolare è dietro l'angolo. Capita anche che chi raccomanda attenzione, finisca per farsi ingannare dal sentiero. Proprio nell'occasione sopra ricordata, citavo Maestro Oogway ('Kung Fu Panda') 'Ci si imbatte con il proprio destino sulla strada intrapresa per evitarlo'.
Il percorso mostra una splendida vista verso la Val d'Illasi. Prima si incontra il bivio col sentiero che scenderebbe al Rif. Boschetto e poi, dopo essersi inoltrati nel bosco, quello che porterebbe al Rif. Revolto.
Fino ad arrivare sopra al Rif. Passo Pertica. Qui l'unico passaggio degno di attenzione. Forse degno di attenzione per me. In questo tratto, sostanzialmente in ombra, il sentiero scende, trova un ponticello sopra un precipizio, per poi ridiscendere in mezzo ai mughi.
Più complicato a dirsi che a farsi. Tranne in situazioni di innevamento importante, non ci sono pericoli. Il sentiero è assolutamente ben tenuto e uno scorrimano aiuta i più timorosi, e non vedo perchè non me ne devo servire :)! Poi, con attenzione per il ghiaccio (non volendo atterrare sul tetto del rifugio!), si arriva da Romeo, con vista sulla Val di Ronchi.
Il tempo di ricordarmi il sapore della carne salà con le patate e dei 'segretissimi' zaletti, e poi a ritroso attraverso l'itinerario d'andata.
Fino a Passo Malera, quando - invece che tornare via Malga Malera - decidiamo di puntare Castel Malera e scendere a fianco della pista da sci sopra il Vallon.
Visto che non era bastata la ripida salita al Passo, non ci facciamo mancare un altro strappo, ma la vista del Monte Tomba e del Monte Baldo ci ripaga dello sforzo.
Tocca mettere le ciaspole, il calore della giornata rende facile lo sprofondare nella neve.
Arriviamo in vista di San Giorgio e scendiamo a fianco della pista da sci. Da qui l'unica fatica è non farsi distrarre dallo spettacolo che abbiamo intorno, ma chi gira in montagna lo sa, spesso pazienza e fatica ricompensano con gli interessi!


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