A dire il vero lo avevo provato anche il giorno prima, in concomitanza col nubifragio che ha colpito Verona. Infatti mi ero battuto in ritirata strategica tra sentieri diventati torrenti e grandine in faccia.
Il cielo terso del giorno dopo mi ha ampiamente ripagato!
La partenza è di primo mattino. Vorrei parcheggiare facilmente e non rimanere imbottigliato nella processione di veronesi che vogliono godersi il sole domenicale in montagna. Infatti arrivo prima delle 9, 15 gradi, parcheggio e parto con vista Passo Tre Croci.
Prendo il sentiero che parte dal tornante sotto al Rif. Revolto, e che si congiunge con quello che scende dal rifugio collegandosi all'E5. Anche stavolta un Bambi mi saluta di primo mattino. E' meno timido del suo amico incontrato al Passo Laghetto, e mi fa compagnia da lontano per un po'.
Scendo per l'E5 fino agli Orti Forestali, facendo qualche incontro. Mi fa sorridere un ragazzo che dice ai suoi amici che la sua ragazza è una psicopatica. Qualcuno dovrebbe dirgli che rischia pure di sposarla :).
Arrivo al bivio degli Orti Forestali e prendo il sentiero che porta al Passo Tre Croci. Si vedono chiari i segni dell'acqua dirompente del giorno prima e anche si sente il profumo dei funghi. Forse sarebbe ora che imparassi qualcosa in ambito micologico. Almeno per sfruttare queste splendide occasioni.Il sentiero alterna salita regolare a strappi repentini. Ma vado su bene, con qualche scorcio sulla valle di Revolto.
Ad un certo punto vedo avvicinarsi un 'collega' escursionista. A sua insaputa comincio a giocare con il suo ritmo. Quasi una gara, avendo come presupposto quello di non scoppiare io. Voglio trovare il limite da spingere senza pregiudicare la possibilità di tenere quel ritmo a lungo. Dopo qualche tornate vedo che comincia a perdere terreno ed ad un certo punto si ferma.
Come un bambino un po' mi compiaccio della cosa, ma continuo a salire. Quando esci dal bosco sembra sempre di essere arrivati, ma l'impegno è tutt'altro che finito. Infatti è proprio così fino a quando arrivo in vista del Passo Tre Croci.
Al Passo ci saranno una decina di persone. Ad occhio sono tutti saliti dal versante vicentino. Parlano, mangiano. Mi fermo un attimo a prendere fiato e a mangiarmi metà barretta e poi riprendo la strada che sale e che porta verso il Rifugio Scalorbi.
Pochi tornanti e la vista che si apre è a dir poco meravigliosa. Sotto ho il Passo Tre Croci, l'alto vicentino e in fondo il mare. Stupendo!
Il sentiero prosegue in costa appena sotto alla cresta del Monte Plische. Le visioni che ripagano chi decide di far fatica su per le montagne si susseguono. Prima verso il Malera e poi verso il Pertica, con sullo sfondo il Baldo.Sotto una casetta. La leggenda di casa Barbieri racconta che degli operai stessero lavorando per predisporre una teleferica dal Rif. Revolto a li, urlandosi 'tira tiraaa!' da una parte all'altra della vallata. Il 'molaaa!' canaglia urlato da un amico dello zio fece saltare la tensione della fune che si perse nella valle. Mah! Se penso che a 5 anni mi convincevano di essere Zorro e Simon Templar di 'Attenti a quei due!', capisco anche quali traumi infantili ho subito.
Il sentiero arriva alla Porta di Campobrun e scende verso il Passo Pelegatta e il Rif. Scalorbi con la caratteristica chiesetta.
Mi fermo soddisfatto. C'è molta gente, escursionisti e mbiker. Mangio la parte restante della barretta e chiamo Benedetta.Dopo essermi gustato la sosta e il panorama, riparto scendendo il sentiero E5.
Lo faccio da skyrunner fino alla fine della piana di Campobrun. Mi sento veramente bene e corro giù.
Poi riprendo il sentiero, scendo comunque veloce fino ad arrivare sotto al Rif. Revolto. Faccio a ritmo elevato la salita verso il rifugio e poi taglio a metà verso l'auto.Contento e soddisfatto, sia per la bellezza del giro, sia per la performance, torno a casa a santificare la festa.
...le tue chicche sulle s-coppie che trovi lungo il sentiero sono pennellate fresche e divertenti. Continua così che mi diverto un sacco...
RispondiEliminam.(e mi trattengo dal farmi pubblicità :)
Buongiorno e complimenti per il tuo super giro! Volevo chiederti qualche info dato che domenica questa sarei intenzionata a passar da quelle parti. La "destinazione" principale è Cima Carega, partenzo da Malga San Giorgio, Passo Malera, Rifugio Pertica, Scalorbi e Fraccaroli. Calcola che alle 5/5.15 son già in sentiero, gamba allenata. Al ritorno per variare un pochetto vorrei fare il tuo percorso al contrario, quindi, Scalorbi-Passo Tre Croci-Revolto e salgo su per Passo Malera/Cima Trappola. Questa variante non l'ho mai fatta, come la vedi? il sentiero come si presenta? Le tempistiche più o meno come le vedi per questo pezzetto? Ti ringrazio e grazie per l'aiuto :-)
RispondiEliminaCiao Federica, spero di riuscire a pubblicare usando il bberry dalla Val Pusteria.
RispondiEliminaIl sentiero che vuoi fare tu e' chiaramente in ottimo stato. Bellissima la parte fino al 3 Croci come s'e' capito. Poi farai tutto bosco fino ad incrociare il sentiero che arriva dal Pertica per il Malera.
In sintesi quasi in quota tra Scalorbi e 3 Croci (direi 20 minuti), 500 m. Di discesa fino all'E5 (40 minuti?) E ad occhio altri 500 di salita al Passo Malera (1 ora?).
Fammi sapere di quanto mi sono sbagliato e buona camminata.
Sempre io! Fossi in te farei il contrario. Cosi da salire dallo Scalorbi (magari via Obante) e scendere dalla via dell creste.
EliminaArribuona camminata.