giovedì 11 luglio 2013

PREFERISCO GLI INCROCI ALLE ROTONDE.

Anche se le prossime righe potrebbero dare l'impressione contraria, non è un post che parla di viabilità.
Ma mi sono accorto che mi hanno cambiato le carte in tavola. Ho fatto fior di serate a scuola guida sentendomi dire che la precedenza va a destra, e questi mi riempiono di rotonde e io a destra non ci guardo proprio più.
E spesso nella vita capita proprio così...


Penso a come entro nella rotonda. Ancor prima di immettermi l'occhio va a sinistra per valutare se ci sono auto e se la loro velocità mi permette di procedere.
In sostanza le rotonde trasformano tutte le strade, in rettilinei potenziali. Con la sola scocciatura che ogni tanto devi curvare o cedere il passo.
Probabilmente sono un tocasana per il traffico, visto che ne siamo stati sommersi.
L'incrocio era un'altra cosa. Tu arrivavi, guardavi a destra, spesso fermavi l'auto, scrutavi l'autista che c'era dentro e sapevi che doveva partire prima lui di te. Era un piccolo momento di condivisione, perchè - per un attimo - il ritmo della tua vita dipendeva dal ritmo della sua.
Una consapevolezza diversa, a mio parere. A volte passo da certe rotonde e non mi pare neanche di aver fatto quella strada.
Così per gli stati d'animo. A volte si ha la grazia che qualcosa ti segnala un confluire di strade. Un po' lo stomaco che si chiude, la poca voglia di parlare, e non so che altro.
Far diventare quella situazione un incrocio è un'opportunità. Fermarsi, scrutare, ascoltarsi. Senza giudizio, solo con lo spirito di conoscersi. Perchè sto così? Cosa mi ha dato fastidio?
Chissà quante volte si passerà da quell'incrocio prima di fare nostre quelle strade, da dove vengono e dove vanno.
Spesso, invece, trattiamo il tutto da rotonda. Un po' facciamo finta di niente, mentendoci e dicendo che in fondo non è necessario conoscere quelle strada, tanto la direzione è quella giusta. Un po' ne vogliamo uscire il prima possibile, perchè quella situazione ci da fastidio.
Finiamo per, o evitare di porci il problema, o cercare subito una colpa e un colpevole. Due modalità per arrivare alla stessa conclusione: fare lo struzzo.
Così possiamo permetterci il lusso di non chiederci quanto è stata creata da noi quella situazione, in realtà che bisogno c'era dietro, e qual'è il percorso migliore per soddisfare quel bisogno.
Per fortuna ogni tanto sbagliamo i conti, entriamo nella rotonda malamente e qualche clacson ci scuote un po'.


3 commenti:

  1. Che fossi una persona adorabile lo sapevo.... affascinante pure.... cavoli... avessi visto il tuo incrocio ti avrei guardato più attentamente e non ti avrei fatto passare.... forse la paura del rapimento.... chissà....comunque un vero peccato!
    Chri

    RispondiElimina
  2. Rapimento? Io non ho mai rapito nessuno! :) A non far passare si rischiano gli incidenti!

    RispondiElimina
  3. E' questione di punti di vista .... in fondo uno scontro è sempre un incontro ;) Ciao capitan mio capitano è un piacere leggerti!!!!
    Chri

    RispondiElimina