Per credenti e non, il focus in questo momento e sulla capanna e su tutti i personaggi che ne popolano le vicinanze. Io vorrei 'sdoganare' la figura dei pastori.
Noto a tutti che gli Ebrei attendevano il Re dei Re. La cosa strana è che ad accogliere questo Salvatore, non furono comitati di festeggiamenti organizzati.
Il Re in carica, che aveva a cuore la sua poltrona, non sapeva dove trovarlo. Così organizzò una strage di innocenti, in modo da risolvere il problema del conflitto tra istituzioni alla radice.
Gli scienziati del tempo studiavano l'evento, ma ci volle la stella cometa per farli arrivare, e pure con 12 giorni di ritardo.
Le autorità religiose, non si preoccupavano di questo figlio di una ragazza (anche un po' visionaria a dire il vero) e di un falegname (che non sembrava molto convinto della paternità).
Che l'attesa, infine, fosse di tutt'altro genere, è testimoniato inconfondibilmente dal teatro di tutto questo: una capanna!
E i primi ad arrivare? Svegliati dall'angelo? I pastori!
Non erano di certo i personaggi di riferimento di quelle comunità, il loro vagare impediva loro di creare legami stabili.
Non erano di certo persone colte, spesso il pericolo di adattare il loro stile di vita a quello degli animali che sorvegliavano, era dietro l'angolo.
Non erano di certo persone religiose. Proprio il loro errare nel deserto, impediva la pratica della frequentazione del tempio, e probabilmente le osservanze del sabato.
Si impaurirono di fronte alla grandezza dell'evento, ma poi non esitarono ad avvicinarsi a quella capanna, portando in dono qualcosa del poco che avevano.
Mi piace pensare che oltre ai doni di Babbo Natale, ci siano anche i doni dei pastori. Alla semplicità è dato vedere quello che, chi è troppo occupato a guardare sè stesso, non riesce a scorgere.
Il Re in carica, che aveva a cuore la sua poltrona, non sapeva dove trovarlo. Così organizzò una strage di innocenti, in modo da risolvere il problema del conflitto tra istituzioni alla radice.
Gli scienziati del tempo studiavano l'evento, ma ci volle la stella cometa per farli arrivare, e pure con 12 giorni di ritardo.
Le autorità religiose, non si preoccupavano di questo figlio di una ragazza (anche un po' visionaria a dire il vero) e di un falegname (che non sembrava molto convinto della paternità).
Che l'attesa, infine, fosse di tutt'altro genere, è testimoniato inconfondibilmente dal teatro di tutto questo: una capanna!
E i primi ad arrivare? Svegliati dall'angelo? I pastori!
Non erano di certo i personaggi di riferimento di quelle comunità, il loro vagare impediva loro di creare legami stabili.
Non erano di certo persone colte, spesso il pericolo di adattare il loro stile di vita a quello degli animali che sorvegliavano, era dietro l'angolo.
Non erano di certo persone religiose. Proprio il loro errare nel deserto, impediva la pratica della frequentazione del tempio, e probabilmente le osservanze del sabato.
Si impaurirono di fronte alla grandezza dell'evento, ma poi non esitarono ad avvicinarsi a quella capanna, portando in dono qualcosa del poco che avevano.
Mi piace pensare che oltre ai doni di Babbo Natale, ci siano anche i doni dei pastori. Alla semplicità è dato vedere quello che, chi è troppo occupato a guardare sè stesso, non riesce a scorgere.
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