Giri brevi, circa 1 oretta, in modo da non pregiudicare la piena partecipazione agli eventi. Comunque interessanti, col fascino che l'Alto Adige sa suscitare in me.
ELVAS
Il primo giro inizia prima di cena. Ha appena finito di piovere, o meglio...sta finendo! Dopo aver ricevuto gli auguri di compleanno dai colleghi, il tempo di cambiarmi e salgo in bici.Ho poco più di 1 ora e metà di questo tempo è occupato dalla salita ad Elvas per una strada sterrata che parte a fianco del Pacherhof sopra l'Abbazia di Novacella.
Il primo pezzo asfaltato e poi per sterrato a coprire 150 m. di dislivello.
Il percorso non è molto scorrevole e il fondo bagnato non agevola il grip delle ruote. E quando la pendenza si fa sentire diventa veramente dura.
Dopo essere arrivato ad Elvas, scendo via strada statale a Bressanone. La strada è larga e invita a prendere velocità. Anche se è un po' bagnata e quindi mi limito ai 70 km/h (come se garantissero frenate sicure...). Arrivo a Bressanone. Faccio il lungo Isarco e poi prendo una via a destra che risale.
Qualche bel scorcio che allieta la fatica della salita.Ad un certo punto mi sembra di intravedere il Pacherhof dietro agli alberi e affronto quella che penso essere la pendenza finale con molto slancio, già immaginando un arrivo trionfale.
Purtroppo non era il Pacherhof, anzi la strada curva a destra con una pendenza che tenta, senza cedervi, di scendere dalla sella.
Lo sforzo è notevole, ma le gambe tengono e arrivo a chiudere l'anello proprio quando sta ricominciando a piovere.
Mi sono guadagnato la mia cena di compleanno.
NOVACELLA - AICHA - SCHABSSveglia mattutina, colazione a base di frutta e, sempre con partenza dal Pacherhof, veloce discesa tra le vigne all'Abbazia di Novacella e poi lungo la ciclabile che risale l'Isarco.

Incrocio altri che hanno pensato di iniziare la giornata con l'attività fisica e la ciclabile da asfaltata si fa sterrata ma sembre ben segnalata.Arrivo in prossimità di un campo di mais. Mi stupisce per come è immaturo rispetto alle coltivazioni delle nostre zone, ma il verde è bellissimo rispetto al secco bruciato delle nostre campagne.
Ad un certo punto la strada fa una curva e arrivo in prossimità di un'azienda agricola. L'avviso è poco rassicurante. Un bilingue: ATTENZIONE CANE CATTIVO. Mi fermo e aspetto di vedere anima viva. In teoria dovrei passare da li.
Vedo un uomo muoversi e ne attiro l'attenzione. Chiedo se posso passare e mi avvisa che in realtà ho superato, all'altezza di una curva, la diramazione del sentiero, che mi dice correre ancora lungo l'Isarco e poi essere "un po' pendente". Già immagino cosa vuol dire quel "un po'".
Ed infatti la realtà non ha nulla da invidiare all'immaginazione. E' un sentierino che risale più di 100m. di dislivello, per collegare il percorso alla strada statale che va verso la Val Pusteria.
Esco all'altezza dello svincolo per Aicha, che mi consente di uscire dalla principale e dopo un po' entrare in una strada chiusa al traffico in mezzo al bosco.
Un bellissimo percorso che, all'altezza di un deposito ferroviario gira a sinistra per portarmi in un belvedere sulla zona nord di Bressanone.Purtroppo devo anche prendere atto dell'ora e di non riuscire a chiudere l'anello come vorrei, ma di dover tagliare.
Torno indietro e all'altezza dello svincolo di Aicha prendo la pista ciclabile che conduce a Schabs.
Ci arrivo e qui mi lancio in discesa. La strada è perfetta. Larga e curve dolci e mi lascio andare al massimo della velocità, alcune volte aiutandomi con pedalate vigorose.
Arrivo sotto alla salita del Pacherhof. Mi sono sempre chiesto come fosse, da quando l'ho vista fare a Davide e Delfo. E la prendo con un rapporto che non mi sarei aspettato di tenere. Incrocio Simone che sta scendendo all'Abbazia, ho anche un testimone. E arrivo con molta soddisfazione e in orario al Pacherhof.
Un giorno verrò ad abitare in Alto Adige :).
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